Patrizia Crippa


Cartesio: l’errore mai commesso

Esce nella collana Nuovo Inconscio e Società diretta da Luciana La Stella, NeP edizioni, Roma 2020, pp. 204

Un breve saggio diviso in tre sezioni, totalmente indipendenti l'una dall'altra. La prima tratta il "cogito" dal punto di vista strettamente filosofico, la seconda è di carattere linguistico e presenta il "cogito" come un "performativo"; la terza offre uno sguardo sulla biologia e la neurobiologia contemporanee, con osservazioni interessanti sugli studi di Cartesio e dello scienziato Damasio. L'Autrice coglie quel sapere di Cartesio ove l'anima è strettamente congiunta a tutto il corpo, pur non avendo la proprietà dell'estensione. Ci chiarisce che non si parla di "metà anima" o di "un quarto di anima". E se a un uomo viene amputata una gamba non si dice, per tale ragione, che è meno uomo di chi non abbia subito la sua mutilazione. Oggi si parla del grande "errore": ovvero quello di aver separato l'anima dal corpo; oppure di aver privilegiato la razionalità astratta, addirittura anticipando i modelli di Intelligenza Artificiale, sull'intelligenza del corpo. Cartesio nel '600 sottolineava come nella vita siano importanti due cose: la tranquillità dell'anima e la conservazione in buona salute del corpo, per la quale la natura è una grande maestra "innata".







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